In ogni Kaos c’è un cosmo, in ogni disordine un ordine segreto
Un vino che cambia continuamente, che non è lineare né prevedibile. Kaos è la massima espressione dell'estro del suo produttore Davide Bentivegna, che, tornato alla vitivoltura naturale, ha creato la sua piccola Etnella.
Il Kaos rosso 2014 della Cantina Etnella è una vera sorpresa per i sensi. Davide Bentivegna ha giocato con le sue uve e con la vinificazione, seguendo la sua personale interpretazione dei fenomeni naturali e il suo desiderio di un vino diverso: c’è riuscito!
Kaos è tutto ciò che non è lineare, prevedibile, assoggettabile. Kaos è fantasia, estro, è libera interpretazione e negazione degli schemi.
Il nome scelto per questo vino ha un fermo richiamo alla teoria matematica del caos, secondo la quale “in un sistema caotico a variazioni infinitesime delle condizioni iniziali corrispondono variazioni significative del comportamento futuro”. In altre parole, può accadere che piccole differenze nelle condizioni iniziali ne producano di grandissime nei fenomeni finali. Per tali ragioni, se si tiene conto dell’aspetto irregolare della natura, del suo lato discontinuo e incostante, ogni previsione diviene impossibile.
Tutto questo, applicato al vino, dà un teorema che non dovrebbe stupire: ogni annata è diversa. Kaos è un vino che cambia continuamente, che può sembrare sempre diverso, essere apprezzato o disprezzato per quello che comunica all’istante e per come cambia l’attimo dopo.
Kaos è il risultato di tre vendemmie separate di Nerello Mascalese (85%) e Nerello Cappuccio (15%): le uve sono raccolte da vecchi impianti ad alberello in Contrada Marchesa a Passopisciaro (750 m sul livello del mare), in tre diverse fasi di maturazione: una vendemmia precoce più acida, una matura e una surmatura. È un blend tipicamente made in Etna, con tre vinificazioni separate e diversi tempi di macerazione; fermentazioni spontanee e nessuna filtrazione, le uve vengono macerate separatamente per otto giorni e poi assemblate. Successivamente l’affinamento, di 12 mesi, avviene in botti di castagno.
Un vino verticale, teso, appena ostico, ma allo stesso tempo fine e non aguzzo, Kaos è seta grezza, tensione e memoria di uve e suoli nativi.
Il colore è rosso rubino carico, abbastanza consistente. I profumi sono un inno al frutto rosso maturo: confettura di amarena e di ciliegie, prugna, lamponi rossi, note floreali di rosa e viola, sentori balsamici, liquirizia e anche della cannella. Al palato è consistente, abbastanza morbido, con acidità e tannicità marcate ma non esuberanti e con un leggero residuo zuccherino; presenta un’intensa retrolfazione fruttata e minerale, quasi terrosa.
È un vino non facile, frutto della personalità dell’uomo e del carattere del luogo, che merita di essere riassaggiato nelle annate successive.
Si abbina a un primo piatto a base di sugo di carne, importante, gustoso, saporito, ma anche a un risotto ai funghi porcini o a qualche zuppa di legumi, magari arricchita con molta cipolla e una succulenta cotenna di maiale. Si sposa con secondi a base di carne come salsicce, bistecche, polpette fritte, grigliate o semplicemente con della carne di cavallo alla brace. In fase di aperitivo, invece, perché non accostarlo a un formaggio stagionato o a pomodori secchi sott’olio e pane? Provatelo!
Il produttore Davide Bentivegna e la sua piccola Etnella
Non possiamo non riconoscere quanto questo vino sia fortemente legato alla passione e all’estro del suo produttore. Davide Bentivegna è una forza da non sottovalutare e una delle voci più appassionate tra i vignaioli dell’Etna, per il ritorno alla viticoltura naturale. Dopo anni e anni trascorsi all’estero, lavorando nel mondo aziendale, Davide ha deciso di tornare alle sue radici e alla sua passione. Ha iniziato l’acquisizione di vigneti, frutteti e altri terreni fertili sull’Etna nel 2008.
Attorniato da un gruppo di vignerons dell’Etna ha realizzato il suo desiderio di salvare i vecchi vigneti, le forme di allevamento tradizionali, gli antichi sistemi di potatura e ha creato nel 2010 il marchio Etnella.
Etnella è una piccola realtà, 5.000 bottiglie in tutto, poche anche rispetto ai 6 ettari vitati, figlie di quattro contrade sul lato nord-orientale del vulcano. Ogni contrada è trattata separatamente, come ogni particella ha una distinta stratificazione di lava, mesoclima ed esposizione.
I vini così ottenuti sono diverse espressioni del terroir dell’Etna. Le viti sono piantate secondo l’antico metodo tradizionale ad alberello, su un terreno terrazzato con muretti a secco costruiti con le pietre vulcaniche locali così onnipresenti sui pendii dell’Etna. La vicinanza delle viti (6.000 – 9.000 piante per ettaro) crea una forte concorrenza tra di loro e obbliga le radici delle piante a puntare verso il substrato di terreno vulcanico, alla ricerca di acqua e sostanze nutritive. Questo ne aumenta la resistenza allo stress idrico e migliora l’interazione tra vite e suolo, esaltando gli effetti del terroir legati alla matrice vulcanica. L’altitudine dei vigneti varia da 600 a 1000 metri sul livello del mare. Le condizioni meteorologiche estreme e le forti escursioni termiche danno come risultato vini di grande profilo fenolico e complessità.
Davide e i suoi vignerons producono vini esclusivamente da vitigni autoctoni, coltivati senza concimi chimici, fermentati con soli lieviti indigeni e con la minima aggiunta di solforosa. Questo consente al bevitore di viaggiare attraverso questo luogo stupefacente solo degustando un bicchiere e di restarne misteriosamente affascinato.
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